Con la denominazione di Linea Cadorna è stato identificato, negli ultimi trent’anni del Novecento, il sistema di fortificazioni militari costruite durante la Prima Guerra Mondiale lungo il confine italo-svizzero, dalla Valle d’Aosta alle Prealpi Orobie, per fronteggiare un possibile attacco delle forze austro-tedesche al territorio italiano attraverso la Confederazione Svizzera.
La tradizione popolare ha associato l’imponente opera al nome del generale Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano che nel 1915 rese esecutivo il progetto e che seguì personalmente la realizzazione delle opere; nei documenti storici invece questa linea difensiva riporta come denominazione ufficiale Linea di difesa alla Frontiera Nord. L’attività di recupero dei materiali avviata subito dopo il termine del conflitto mondiale, i mutamenti urbanistici effettuati su tutto il territorio nell’arco di cento anni hanno modificato le strutture militari cancellandone alcune, adibendone altre ad usi agricolo-pastorali, modificando la viabilità con interventi che di fatto andavano ad interrompere quella continuità pressoché lineare dei collegamenti.
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